L’Associazione Rosolinesi in Piemonte alla “TORINO MAGICA”
Per saperne di più sull’appellativo di “Torino Città Magica”, l’Associazione Rosolinesi in Piemonte ha organizzato una visita tra strade e piazze della città alla ricerca di spiegazioni, indizi e dell’origine storica delle credenze che fanno di Torino la città più esoterica d’Italia. Molti elementi hanno alimentato questa convinzione a cominciare dalle origini della città, dallo studio delle linee sincroniche, dall’interpretazione “esoterica” e “massonica” di monumenti e palazzi, nonché dalla presenza nel tempo di grandi alchimisti come Nostradamus, il Conte di Saint Germain, Cagliostro e Fontanelli.
Le storie, i fatti, le leggende oscure e misteriose, alternandosi, sembrano avvalorare la tesi che la città sabauda sia un palcoscenico in cui forze positive e negative si incontrano e si scontrano soprattutto per la posizione geografica che forma i cosiddetti triangoli della magia bianca, con Lione e Praga e della magia nera con San Francisco e Londra.
Fra i luoghi dell’occulto più conosciuti troviamo: Piazza Statuto, il Rondò della Forca, Piazza Palazzo di Città, la Fontana Angelica di Piazza Solferino, Palazzo Lascaris sede della massoneria, il Duomo, Piazza Castello, il Palazzo Reale, la Mole Antonelliana, il Museo Egizio e la chiesa Gran Madre di Dio, tutti definiti come fonti di energie negative o positive a secondo della corrente di pensiero esoterico.
La tappa del tour inizia in Piazza Statuto, il cuore nero della città, sia per la corrispondenza con il vertice del triangolo della magia nera, sia perché gli antichi romani vi avevano eretto il patibolo per giustiziare i condannati a morte. L’incendio del cinema Statuto di Via Cibrario, avvenuto il 13 Febbraio 1983, viene considerato un esempio di negatività in quanto morirono bruciati vivi o asfissiati 31 maschi, 31 femmine, 1 bambino e 1 bambina; 64 in totale. 64 sono le caselle della scacchiera sulla quale il diavolo gioca la sua partita, invece il 13 per i tarocchi è la carta della morte. Il film in programma quel giorno era “La capra” , sinonimo di sfortuna per i francesi e simbolo del diavolo. La fontana posta al centro di piazza Statuto evoca la commemorazione degli uomini periti durante la costruzione della galleria del Frejus, sacrificando la vita in onore della scienza e della tecnologia, mentre la figura posta all’apice della struttura viene identificata con Lucifero con in testa la denominata stella della luce.
Dopo ci si dirige verso il “Rondò della forca”, situato vicino alle prigioni; qui venivano eseguite le condanne capitali. Oggi al posto della forca si può ammirare una statua dedicata a San Guseppe Cafasso il prete accompagnatore dei condannati a morte. Si continua verso “Porta Palazzo”, la piazza del mercato all’aperto più grande d’Europa, nei pressi della quale c’era la misera abitazione dell’ultimo boia; più avanti si trova piazza Palazzo di Città, altro luogo di esecuzioni forcaiole. Procediamo verso Piazza Solferino; qui la maestosa fontana Angelica raffigura quattro statue riferite alle quattro stagioni, due femminili per la primavera e l’estate e due maschili per l’autunno e l’inverno. Ad essa viene collegata la massoneria i cui componenti ebbero un ruolo importante nella vita politica della città. I Massoni si riunivano nella sede della loggia di Palazzo Lascaris sul marciapiede del quale si osservano due fessure a forma di occhi che danno luce ai locali interrati, ma dalla leggenda vengono identificati come gli occhi del diavolo. Sembra che la fontana abbia un significato profondo per gli iniziati massonici nel percorso che li porta alla vera conoscenza. Il tour continua e i segni della Torino Magica si notano in molti edifici del centro storico; camminando, basta alzare gli occhi per scorgere mascheroni, draghi, meduse, serpenti e in particolare nel Portone di Palazzo Trucchi di Levaldigi, teatro di eventi negativi e misteriosi compreso delitti irrisolti, si riscontrano decorativi floreali con al centro il volto del diavolo e due serpenti da cui deriva il nome “ Portone del Diavolo”. Il Duomo di San Giovanni, custode della Santa Sindone, è considerato un portatore di energie positive per la presenza della preziosa reliquia espressione di fede e di religione. Palazzo Reale presenta sul cancello di entrata alla piazzetta antistante le due statue dei Dioscuri Castore e Polluce, che nella credenza popolare caricano di energie positive tutti coloro che lo attraversano. Piazza Castello viene riconosciuta dai positivisti uno dei luoghi più significativi della magia bianca, in quanto il punto ove sorge la fontana dei Tritoni di Palazzo Reale viene identificato come epicentro dell’energia positiva della città. Inoltre da essa si irradiano le principali arterie del centro storico da Via Po a Via Roma, da Via Garibaldi a Via Pietro Micca riconosciuti anch’essi elementi di positività. Il Museo Egizio conserva reperti con una carica positiva di grande forza e altri carichi di energia negativa per cui lo si classifica come un enorme campo energetico di flussi maligni e benigni. La Mole Antonelliana è un altro simbolo della magia bianca perché, secondo molti esoteristi, viene vista come una enorme antenna che irradia sulla città l’energia positiva prelevata dal sottosuolo. La chiesa della Gran Madre di Dio, che si trova sul Po ai piedi della collina torinese, infine è ritenuta fra i luoghi più importanti della magia bianca per le due statue poste all’entrata richiamanti la Fede e la Religione. Una leggenda teorizza che la statua di destra ha sulla fronte il triangolo con l’occhio divino, mentre quella di sinistra ha in mano un calice raffigurato come il Santo Graal, la coppa in cui avrebbe bevuto il figlio di Dio nell’ultima cena. Lo sguardo e il braccio col calice delle statue sembrerebbero indicare la posizione esatta dove sarebbe sepolto il sacro Graal. Leggende, dicerie e chiacchiere appassionano, incuriosiscono, attraggono e spingono tante persone a vedere con i propri occhi una realtà misteriosa e intrigante, che però non consente di scegliere il fattore positivo o il fattore negativo perché inseriti nel fascino complessivo offerto dalla magica città. A fine percorso unanimi i commenti: “ Abbiamo visto la Torino diversa che ha permesso a ogni visitatore di farsi la propria idea di bianco o nero, di positivo o negativo, ma alla fine rimane la conoscenza di luoghi, palazzi e dettagli architettonici altrimenti nascosti ”.